Siamo o non siamo un popolo di influenzati?
Da non intendersi dal punto di vista della salute, ma da quello degli acquisti. Chi di noi non è mai stato influenzato, condizionato, persuaso su un acquisto o su una scelta nella propria vita?
Beh, penso nessuno.
Da una recente indagine, Global Web Index, rivela come i net-consumatori siano stati coinvolti, prima dell’acquisto, da commenti, considerazioni e molto volte da lunghe conversazioni prima di un acquisto on-line.
Da qui scaturisce la mia prima considerazione personale: riuscire a portare le aziende nel commercio elettronico e puntare sull’interazione con i social networks, comunicare, rispondere in real time e soprattutto condividere.
Le percentuali dell’indagine fanno riflettere sull’alto dato dei consumatori che commentano sul web i loro acquisti, facendo rimbalzare le loro parole ovunque, rendendo il prodotto super-venduto o un fake a seconda del grado di soddisfazione ricevuto. Di questi commenti, un’alta percentuale deriva dai cosiddetti consumatori “ibridi”, cioè coloro che hanno un approccio all’acquisto sul web e lo completano nel punto vendita fisico.
Siamo arrivati a un punto di incontro su internet, dove le persone si incontrano, commentano, confrontano i prezzi e i loro gusti.
Si stabilisce una relazione biunivoca tra: ”Promozione Commenti”
La crisi spinge le persone a stare piu’ tempo in casa, piu’ tempo a contatto con il web, pc o smartphone, e quindi diventano sempre piu’ esigenti nello scovare le migliori offerte corredate da feedbacks positivi.
L’Italia, pero’, rappresenta il Paese dove gli acquisti avvengono soprattutto da PC e non da dispositivi mobili e dove i commenti pre/post acquisti sono meno marcati.
L’ho sottolineato spesso nei miei post che gli italiani usano i social networks per giocare, ridere, scherzare, perche’ “stanno bene”, rispetto all’uso di Paesi come Cina, India e gli States, dove gli utenti condizionano la new economy con le loro opinioni!!!
Gli acquisti italiani sul web sono esclusivamente: viaggi, prodotti enogastronomici e scarpe, in special modo quelle griffate.
I mercati esteri sfruttano gli acquisti in mobilita’, soprattutto nei Paesi emergenti; l’italiano nonostante abbia tutti i mezzi, si fida poco del telefonino.
Nei prossimi mesi la situazione cambiera’, grazie alla spinta dei principali social come Facebook e Google+, che grazie ai loro post, ai loro commenti, spingeranno il timido italiano a girare e comprare con i dispositivi mobili.
Il mio consiglio, sia per aziende che per gli utenti, è quello di puntare sull’ e-commerce: è sicuro, è affidabile, non ci sono truffe, ci sono leggi che ci proteggono, c’è il diritto di recesso e c’è anche la possibilita’ della spedizione gratuita in caso di taglie errate o di promozioni.
Se un’azienda non opera on-line è OUT, perché nessuno ne parla, nessuna la commenta ed è destinata a soccombere.
Antonio Daddato – AD Web Lab
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